La mandorla è una tipologia di frutta secca molto amata sia in Italia che nel mondo. Ottima per la salute, facilmente digeribile, ricca di Omega 3, vitamine e sali minerali, è riconosciuta al mondo come ingrediente utile per arricchire dolci e ricette sofisticate. 

Attualmente, la produzione di questo frutto ha luogo in diverse parti del mondo come gli Stati Uniti, la Spagna o la Cina, anche se è la Sicilia la regione che fino agli anni ‘60 del secolo scorso ha preservato un primato mondiale in materia di coltivazione e raccolta. Solo in terra sicula, infatti, questa coltivazione copre ad oggi 48.000 ettari di territorio, con una produzione di “mennule” di 600.000 quintali ogni anno.

Ma come si è sviluppata la coltivazione della mandorla in Italia? Quali sono le caratteristiche della vera mandorla siciliana? Scopriamole.

Lo sviluppo della mandorla in Italia

Originario dell’Asia Centrale, precisamente nel Levante, il mandorlo era conosciuto in Grecia già nel IV sec a.C.. In Sicilia, venne introdotto proprio dai Fenici, (non a caso i Romani chiamavano il frutto “noce greca”)  e dopodiché si diffuse via via in Francia e in Spagna e in tutti gli altri Paesi del Mediterraneo. 

Come detto all’inizio, ad oggi, è la Sicilia la regione italiana che conta la più massiccia produzione di mandorle dolci nel territorio nazionale (80%), con una coltivazione che avviene principalmente nel territorio agrigentino, precisamente nel Val di Noto, tra Siracusa e Ragusa. Solo nel Parco della Valle dei Templi, infatti, si annoverano oltre 300 varietà di frutto ed ecotipi locali della coltura. 

Ma perché proprio la Sicilia è considerata terreno fertile per il mandorlo? Tutto fa pensare al clima tipico del territorio. Va precisato che il mandorlo è un albero che predilige il clima mediterraneo e resiste sia al torrido caldo estivo che alle temperature basse ma non troppo rigide. 

Il mandorlo e la sua coltivazione

Il mandorlo è una pianta con una longevità di 70-80 anni, appartenente alla famiglia delle Rosacee e alla sottofamiglia delle Prunoideae. È di medio-grande sviluppo con una chioma a portamento assurgente o espanso. Il tronco ha una corteccia bruna mentre le foglie sono molto simili a quelle dell’albero di pesco, dalla forma lanceolata.

Il miglior terreno di coltivazione del mandorlo è quello soffice, un po’ calcareo ma con una buona fertilità. Come detto poc’anzi, l’albero sopporta molto bene la siccità, dunque detiene un fabbisogno idrico molto basso rispetto alle altre Rosacee. Tuttavia, la pratica di irrigazione rimane comunque molto importante, in quanto favorisce lo sviluppo di germogli anche 2-3 settimane prima della raccolta. Ciò consente altresì di ottenere produzioni di alta qualità. 

La raccolta della mandorla siciliana

La raccolta delle mandorle si compie principalmente tra il mese di agosto fino a settembre, mentre la mandorla di Avola, coltivata in Sicilia,  viene raccolta già da luglio. L’arrivo della fase di maturazione si intuisce facilmente dall’aspetto del frutto e dal suo mallo semiaperto. Mentre per quanto concerne la raccolta, in passato era attuata a mano: sotto gli alberi venivano poste delle reti mentre gli addetti, attraverso il metodo della bacchiatura, vi lasciavano cadere i frutti all’interno.

Terminata la fase di raccolta, le mandorle venivano private del mallo e poi fatte asciugare al sole per circa 3-5 giorni. Successivamente, attraversavano altri processi di produzione come la sgusciatura e la pelatura.

Caratteristiche della mandorla 

Il frutto del mandorlo (la mandorla) si trova all’interno di una drupa dalla forma sferoidale – ovoidale ed è composto da una buccia di colore verde, da una polpa fibrosa e da un guscio il cui colore dipende molto dalla varietà. Il sapore della mandorla è spesso dolce, anche se sovente si possono trovare frutti dal gusto più amarognolo. Questa differenza di gusto dipende dalla presenza dell’amigdalina, una sostanza non così benefica per l’organismo. Per questo è raccomandato consumare sempre la varietà dolce del seme.

Riconoscere una mandorla dolce da una amara, poi, è molto semplice: va osservato innanzitutto il colore dei fiori, bianchi per la varietà dolce e rosa per quella amarognola. Inoltre, le mandorle dolci hanno l’aspetto più lungo e ovale mentre quelle amare più corto e tozzo. 

Dalle mandorle si può ricavare l’olio ed il latte annesso
Le mandorle sono spesso consumate tostate o in versione naturale. Tuttavia, da questo frutto oleoso è possibile ricavare due prodotti molto usati in cosmetica e in cucina: l’olio ed il latte. L’olio di mandorle è ottenuto dalla spremitura a freddo delle mandorle dolci ed è un prodotto usato come emolliente nel settore cosmetico, dal colore limpido e olfattivamente inodore. Per quanto riguarda il latte, invece, questo può essere preparato anche in casa tramite la frullatura delle mandorle insieme ad un quantitativo di acqua, senza l’aggiunta di zucchero. Ovviamente, parliamo di una bevanda che del latte ricorda solo il colore, in quanto di origine totalmente vegetale e priva di lattosio.